Il quarto è un gioco che è stato inventato da un matematico e noi l’abbiamo costruito con materiale riciclato.
Abbiamo usato: stoffa per formare la base del gioco che diventa un sacchettino, tappi di plastica delle bottiglie di latte per fare le pedine, carta per disegnare i simboli.
Ognuno di noi ha fatto un progetto diverso combinando le caratteristiche e l’abbiamo realizzato con le matite colorate nei cerchietti di carta. Poi li abbiamo incollati sui tappi pronti per essere usati.
Per fare la base del gioco abbiamo preso due pezzi di stoffa: quello esterno era colorato e quello interno era chiaro.
Sulla parte bianca abbiamo tracciato con i pennarelli i 16 cerchi della base di gioco.
I nonni, le nonne, i papà, le mamme, gli zii, i fratelli e le sorelle sono venuti in classe ad aiutarci per tanti pomeriggi e a casa le nonne e le mamme hanno cucito.
Quando era tutto pronto siamo andati a Ciago alla Festa di Primavera e abbiamo insegnato a giocare a tutte le persone che non conoscevano il gioco; tanti ci hanno dato delle offerte per avere una copia del gioco.
Eravamo orgogliosi di noi.
Poi a giugno alla Sagra dei Portoni di Fraveggio oltre ad averlo insegnato e “venduto”, l’abbiamo usato nel torneo a squadre.
Nel torneo abbiamo imparato a vincere e perdere senza prendersela, ma sopratutto a stare con gli altri.
Giocare a quarto è bello perché ti abitua a pensare, a ragionare, a guardare da diversi punti di vista, a osservare per trovare i particolari uguali.
Bisogna tenere sempre gli occhi aperti e non lasciarsi ingannare dalle mosse degli avversari.
Cesare, Francesca, Beatrice e Simone
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