lunedì 16 aprile 2018

Una giornata nel passato

Il 21 marzo 2018 siamo andati al Museo Retico di Sanzeno e al Museo degli Usi e costumi di San Michele pagando la gita con i soldi della cooperativa.

Un pullman meraviglioso ci aspettava nel cortile della scuola. Era color giallo carico con dei disegni arancioni: sembrava di viaggiare sul pullman della squadra del Benevento.
Siamo partiti tutti entusiasti per la giornata diversa dal solito ed eccitati dal sorprendente lusso del pullman. Siamo andati verso Trento, poi ci siamo diretti verso nord per andare in Val di Non. Lì c’era un paesaggio montano fantastico perché eravamo circondati da tantissimi meleti. Abbiamo visto da lontano anche il lago artificiale di Santa Giustina, ma non abbiamo potuto vedere il muraglione alto 150 metri della diga.
Quando siamo arrivati a Sanzeno, siamo entrati nel museo e abbiamo fatto merenda nel piano interrato. Abbiamo aspettato tra una chiacchiera e l’altra che venisse Gianluca, il nostro archeologo - guida e abbiamo iniziato il lavoro. Dopo aver ripassato alcune informazioni di storia sui Reti ci ha divisi in quattro gruppetti da sette persone con il compito di osservare un oggetto dei giorni nostri e rispondere a delle domande. Dovevamo capirne il materiale, la decorazione, il colore, chi lo aveva costruito, come e per quale scopo. Poi, gruppo per gruppo, ci siamo confrontati capendo che gli oggetti erano diversi per lavorazione, materiale, uso e conservazione.
Dopo una breve pausa ci ha accompagnati a fare un giro in una sala del museo e lì abbiamo potuto vedere il modellino di una casa e la ricostruzione di una porta retica. I Reti avevano le porte di legno molto simili alle nostre e avevano inventato un sistema per chiuderle a chiave. La chiave era di metallo, lunga, ricurva, con a un’estremità una decorazione a forma di testa cavallo, che era un animale sacro, e dall’altra una esse che si incastrava nella sagoma ritagliata nel blocchetto che chiudeva o apriva la porta. Era molto grande e ingombrante; non stava in una tasca e le donne la portavano appesa alla cintura o, quando rientravano, la attaccavano vicino alla porta.
Il modello della porta era molto interessante e io ho provato a incastrare la chiave nella fessura, ma non ho fatto in tempo a far scorrere il blocchetto di legno per aprire la porta perché gli altri miei compagni avevano fretta di provare anche loro. Eravamo tutti in fila interessati a questo metodo e alcuni sono riusciti nell’impresa.
Poi abbiamo visto il modellino della casa retica: in classe avevamo studiato come era fatta, ma lì e abbiamo potuto osservare e scoprire il soppalco che tanto ci aveva interessato e incuriosito.
Alla fine siamo andati in giro per il museo per trovare i nostri oggetti del passato ai tempo dei Reti: corrispondevano a quelli moderni che già avevamo analizzato e abbiamo compilato delle pagine per descriverli con un po’ di precisione.

Mi hanno colpito soprattutto le statuine votive: mi piacevano tutti gli animali rappresentati, soprattutto i cavalli e le persone a cavallo. Ho capito come erano abili i Reti a lavorare il metallo per farle di quella forma e con quelle decorazioni.
Devid
Di pomeriggio siamo andati a San Michele, abbiamo esplorato, costruito e guardato con molta attenzione cosa c'era da fare.
Curiosi ad esplorare le camere, ci siamo inondati e abbiamo visto: le camere dove dormivano le persone nell'antichità, la falegnameria ed i suoi attrezzi. Siamo andati in una stanza grandissima, lì abbiamo visto uno schema sui laghi del Trentino, abbiamo costruito delle zattere piccole e alla fine abbiamo salutato le persone e siamo ritornati a scuola. È stato bellissimo, divertente e fantastico!!!
Rebeca

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